
Limoni. Anni 70. Olio su tela, cm 45x35.
Nato a Genova nel 1901, è stato uno dei più rappresentativi protagonisti e ispiratori della pittura a Torino fin dagli Anni Trenta e per tutto il secondo Dopo Guerra, fino alla scomparsa, avvenuta a Torino nel 1999. Si può dire che fu il principale membro del celebratissimo gruppo dei Sei di Torino, nato sotto l’egida di Felice Casorati, che coinvolse i critici Lionello Venturi ed Edoardo Persico e che fu da principio sostenuto dal noto imprenditore e raffinatissimo collezionista Riccardo Gualino. Le sue marine, le barche a vela, i porti, le mareggiate, più raramente i ritratti e le nature morte incantano e rivelano sempre lo stile e la firma della mano che le ha immortalate, trasformandole da un’idea a un’immagine evocativa e suggestiva.
Paulucci piace sempre, pur nella ripetizione di un soggetto mai uguale, nell’evoluzione di cromie che datano e affinano il discorso. In effetti, le marine e le barche costituiscono il corpus più esteso dell’opera di Paulucci, con la prima mareggiata nota esposta già nel 1928 e le vedute liguri, regione alla quale rimase sempre legato, soprattutto alla natale Genova e a Rapallo, dove, durante la guerra e a causa della distruzione di quello torinese, aveva organizzato uno studio, oltre ad altri paesi del levante che era solito frequentare con assiduità. Il soggiorno parigino del 1928 lo indusse a una matura e meditata osservazione delle modalità espressive di Picasso, Matisse, Dufy e Braque, che emerge con una sempre più personale rielaborazione nei lavori successivi.
(Autentica firmata di Enrico Paulucci su foto, Archivio Paulucci, n. 304 del 9 gennaio 1993)